Da qualche tempo si susseguono studi di enti di ricerca sulla possibilità di sfruttare i terreni agricoli anche per la produzione di energia rinnovabile non sacrificandone la produzione agricola ma in combinazione, definendo tali combinazioni agro-voltaico, o agri-voltaico o Agri-PV.
Benefici dell’abbinamento agrovoltaico:
- una minore richiesta di acqua per l’irrigazione (anche fino al 20%);
- la possibilità di recupero dell’acqua piovana;
- ottimizzazione dell’ombreggiamento per le colture (anche con sistemi ad inseguimento);
- la possibilità di pascolo per bestiame;
- riduzione dell’erosione del suolo (dal vento)
- possibile impiego efficiente di moduli bifacciali;
- bilanciamento delle emissioni di gas serra; si stima infatti che solo il settore agricolo immetta il 10% di CO2 totale in Europa.
Le tecnologie
Per quanto riguarda la tecnologia, sono molte le modalità di installazione: le strutture di montaggio possono essere ad inseguimento solare, di altezza tale da consentire il passaggio di mezzi agricoli e distanziate adeguatamente, secondo opportune ottimizzazioni; fanno parte di questa categoria anche gli impianti fotovoltaici installati su serre.
Ci sono tuttavia ancora degli aspetti da superare ad esempio:
- un sistema regolatorio e di permessi semplice;
- eventuali regimi di incentivazione;
- appropriata definizione urbanistica degli impianti agro-voltaici;
- l’accettazione di questo tipo di impianti dalla comunità.
La rilevanza dell’agro-voltaico è evidenziata dall’importante stanziamento previsto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che ammonta a ben 1,1 miliardi di euro, con l’obiettivo di installare 1,04 GWp di impianti fotovoltaici (che comporterebbero una riduzione di 0,8 milioni di tonnellate di CO2).
Il Governo ha posto gli obiettivi di:
- implementare impianti sia agro-voltaici che galleggianti (sui bacini idrici da valorizzare);
- monitorare l’efficacia delle installazioni e valutare sia aspetti energetici che delle attività agricole;
- monitorare gli effetti sul suolo, in particolare sulla resilienza ai cambiamenti climatici;
- rendere più competitivo il settore agricolo con la riduzione dei costi energetici (stimati oggi al 20%).
fonte: www.vpsolar.com